La storia e le biografie mi hanno sempre appassionata. Le fonti di ispirazione per i miei progetti, che siano di architettura o di design, sono spesso figure di donne. Vicende, le loro, che parlano di talento, visionarietà, nuovi linguaggi e quasi totale assenza di riconoscimento sociale. Da qualche anno, ho deciso di legare in maniera diretta la mia progettazione alla loro memoria. I nomi degli oggetti di design Dampaì da indossare sono un tributo alle personalità femminili che sento più vicine a me.
Una di queste è la designer tedesca Lilly Reich.
Mi piace ricordare la sua storia esemplare.
A Lilly
Donna di forte personalità, Lilly si forma a Vienna, allieva dell’architetto Josef Hoffmann, e diviene poi compagna, socia e amministratrice di Mies van Der Rohe al cui nome è legata la sua fama.
Fra il tessuto e l’architettura Lilly si specializza in tappezzeria, tessuti e abiti. Possiede una rara combinazione di capacità artistiche e organizzative e diventa uno dei punti di riferimento nell’organizzazione e realizzazione di mostre e fiere, alcune passate alla storia sia dell’arte decorativa sia dell’architettura.
Insieme a Mies van der Rohe realizza progetti moderni e innovativi, dimostrando un uso dinamico dei materiali, nuove forme e concezioni dello spazio sia in nuovi modelli di abitazione, come Villa Tugendhat (1928-30), che nelle grandi esposizioni come Café Samtund Seide (1927), uno spazio completamente aperto ma diviso da pareti di tende e tessuto appese a guide metalliche sospese in aria, o l’esposizione Internazionale di Barcellona del 1929, diventata famosa proprio per il padiglione di Mies e che fu prova della forza dell’industria tessile tedesca.
Pubblica uno scritto sulla moda proponendosi di lanciare un nuovo modo di vestire, sobrio e privo di ammenicoli.
“I vestiti – scrive – sono oggetti d’uso e non opere d’arte … devono formare un tutto unitario con la donna che li indossa, esprimendone lo spirito e contribuendo all’arricchimento della sua anima e del modo di sentire la vita”.
Quando Mies van der Rohe diventa direttore della Suola del Bauhaus, Lilly Reich lo raggiunge e ottiene la cattedra di Interior Design fino alla fine del 1930. Purtroppo quando Mies, trasferitosi negli Stati Uniti, diviene celebre, cancella Lilly dalla propria storia, contribuendo ad offuscarne la fama.
Lilly Reich è praticamente assente dai comuni testi di storia dell’architettura.